Abingdon - L’invecchiamento sano influenza le capacità di produzione del discorso e le capacità cognitive ad esso collegate, come velocità di eloquio, abilità lessicali, grammaticali e fonologiche. È quanto dimostra, per la prima volta, una ricerca dell’Università di Udine basata su un campione di 256 adulti sani tra i 20 i 92 anni. Lo studio ha osservato che il declino di memoria di lavoro, attenzione e controllo inibitorio è fortemente associato a difficoltà a livello discorsivo. L’età di 75 anni è emersa come una soglia critica, segnando un punto di svolta in diversi ambiti comunicativi e cognitivi. Il lavoro, intitolato “Unveiling the dynamics of discourse production in healthy aging and its connection to cognitive skills”, è stato pubblicato dalla rivista scientifica internazionale “Discourse processes”. Lo studio rientra nei Progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale (Prin) finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). “La nostra ricerca – spiega il responsabile scientifico, Andrea Marini, professore di Psicologia generale dell’Ateneo friulano – fornisce per la prima volta evidenze di andamenti lineari e non lineari legati all’età nella produzione discorsiva. Contribuisce, in particolare, alla comprensione dell’interazione tra linguaggio e cognizione nell’invecchiamento sano, offrendo una base per la ricerca futura e per applicazioni pratiche in ambito clinico. Affrontando le complesse dinamiche della produzione del discorso, questi risultati aprono la strada a interventi mirati a supportare la comunicazione negli anziani, migliorandone la qualità della vita e l'impegno sociale”. (9colonne)
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